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sabato 30 gennaio 2016

LUI' DI PALLAS 2 - LA VENDETTA

Lo ammetto: sì, sono un twitcher. Secondo la definizione un twitcher è colui che si mette in viaggio per andare in un determinato luogo ad osservare una rarità ornitologica. Ma il twitching è una vera e propria ossessione, quasi una malattia: per alcuni ormai è inguaribile, per altri è in forma lieve e alcuni ne sono completamente immuni. C'è anche una bella dose di pazzia, che ti fa alzare ad orari improponibili per percorrere centinaia o migliaia di chilometri in poche ore.
Bisogna mettere in conto che può anche andarti male: anni fa mancai una Pavoncella gregaria (Vanellus gregarius) nel bolognese solamente per un quarto d'ora; fermarsi a far colazione al bar si è rivelato fatale.
Tutto sommato mi è sempre andata abbastanza bene, a parte per un Luì di Pallas (Phylloscopus proregulus) vicino a Treviso nel 2012. Andai l'unico giorno in cui lui decise proprio di non farsi vedere, mentre tutti gli altri che hanno tentato sono riusciti a vederlo più o meno facilmente. Quel giorno mi promisi che avrei avuto la mia "vendetta".
Così, quando è girata la notizia di un altro Luì di Pallas sul Garda, vicino Sirmione ho deciso che non me lo sarei potuto perdere.
Eccolo! Peccato per la giornata pessima per le foto
Questa mattina, arrivati sul posto, il cielo è grigio, la visibilità scarsissima e inizia pure a piovere. Va beh, almeno non fa freddo. Incontriamo una ventina di persone - lombardi, liguri, veronesi, bolzanini - tutti giunti per la star del momento. Ci mettiamo tutti insieme a fissare le siepi e gli arbusti in cui è solito aggirarsi senza successo e la pioggia aumenta. Che sfiga...
Poi, finalmente decide di farsi vedere, sulla cima degli alberi in un gruppo di Luì piccoli (Phylloscopus collybita).
Giusto una breve osservazione e scompare di nuovo. Tiro un sospiro di sollievo: almeno sono riuscito a vederlo! Per me si tratta di una nuova specie (la numero 355 in Italia).
In seguito decide di lasciarsi ammirare alla grande, a lungo e da vicino. E' minuscolo, velocissimo e non sta fermo veramente un attimo. Questa specie è accidentale in Italia, ma molto probabilmente è sottostimata, in quanto riuscire a trovare un individuo (senza sapere a priori della presenza) è un'impresa. Fortunatamente per i birders, tende a fermarsi per periodi abbastanza lunghi, con casi di svernamento completo. Caratteri distintivi per l'identificazione sono l'ampio ed evidente sopracciglio, due barre alari cospicue vertice del capo color verde scuro con una distinta stria centrale giallo chiaro (non particolarmente marcata in questo individuo) e il groppone giallo chiaro/biancastro.
Il comportamento è particolarmente frenetico, si sposta rapidissimo a caccia di insetti e spesso si libra in volo rivelando il groppone chiaro.
Nidifica nelle foreste di conifere dell'Asia orientale e normalmente sverna in Indocina: come mai si sia spinto sul Garda bresciano resta un mistero dell'ornitologia.

Il particolare disegno della testa che lo caratterizza......

...... E il groppone tipico.


mercoledì 27 gennaio 2016

2015 THE BIG YEAR


Il 2015 è stato un “Big Year”, il secondo per l'esattezza, dopo il primo nel 2012. Il Big Year è una competizione promossa dall'associazione EBN ITALIA (per chi ancora non la conoscesse: http://www.ebnitalia.it): vince chi vede il maggior numero di specie di uccelli in Italia nel corso dell'anno.
No, non ho vinto, sono arrivato nono. Ma, a dir la verità, non ho neanche partecipato seriamente. Ha trionfato, invece, Menotti Passarella, con 354 specie, riuscendo anche a superare il precedente record di Gianni Conca (353, nel 2012). Io ne ho viste 284, una miseria in confronto. Ma sono lo stesso molto soddisfatto: sono riuscito, infatti, a girare relativamente poco durante l'anno, senza mai andare più a sud della Toscana.
Al contrario, nel 2012, ero stato praticamente ovunque, quasi sempre accompagnato da mio zio: tutto il nord, la bellissima Sardegna (che mi è rimasta ancora nel cuore), giù fino alla sorprendente Basilicata, la Puglia, la Sicilia e le lontanissime Lampedusa e Linosa (per la migrazione, ma anche per fare il bagno in mare in novembre). Mi ero divertito un casino, e alla fine ho totalizzato 317 specie, arrivando settimo.
Fringuello alpino (Montifringilla nivalis). Febbraio 2015.
Ma il 2015 non è solo stato un anno di gara. No, è stato molto di più. Sono stato colpito da una forma di sedentarietà acuta, tendevo ad andare sempre in certi posti: la zona del pavese, ad esempio, con Casei Gerola che ormai è come una seconda casa.
Sono riuscito, comunque, ad aggiungere 3 nuove specie alla mia lista italiana, e ora il totale è di 354. Anche se, purtroppo, qualcuna riesce sempre a sfuggirmi. La mia bestia nera è il Luì forestiero (Phylloscopus inornatus): in tutta la mia vita non l'ho mai visto, e quest'anno mi è scappato per poche ore. 
Ormai ho un motto: “E anche quest'anno il forestiero lo vedo l'anno prossimo!” Speriamo nel 2016…
Memorabile, invece, la sveglia alle 4.30 di un lunedì mattina per andare a vedere una Sterna codalunga (Sterna paradisaea) in Liguria. Con l'amico Luca Bonomelli, partiti alle 5 da Pavia, alle 7 l'avevamo già osservata alla grande. Siamo tornati a casa senza neanche mangiare un pezzo di focaccia: che vergogna...
Il mio primo Nibbio bianco italiano (Elanus caeruleus), invece, mi fece quasi diventare pazzo: una zona steppica in provincia di Pordenone, un sabato di marzo con temperature intorno ai 20 gradi, camminando per ore senza successo. L'ultimo disperato tentativo prima di tornare a casa (400 km di strada) è stato vincente. Che animale spettacolare! Sette mesi dopo, ne vidi un altro (o sempre lo stesso che torna con calma verso le sue zone di origine, chissà) in provincia di Novara e molto più vicino a casa. Troppo facile questa volta.
I limicoli che, lo ammetto, sono i miei preferiti, in provincia di Varese non si vedono quasi mai. Quest'estate, invece, il livello del lago Maggiore era particolarmente basso e ha regalato ai birders della zona un sacco di osservazioni interessanti. Dalla Beccaccia di mare, al Cavaliere d'Italia e a 2 Piovanelli maggiori, molto rari per noi. Per un totale di 18 specie, se non ho sbagliato i conti: davvero notevole!
Piviere tortolino (Charadrius morinellus). Agosto 2015
Il 2015 ha deciso di salutarmi alla grande: il 31 dicembre, infatti un gruppo di vocianti Gru ha deciso di passare in migrazione proprio sopra casa.



Non solo uccelli nel 2015: questa foto di Colias croceus mi piace particolarmente

 

lunedì 25 gennaio 2016

VIAGGIO AL GRANDE NORD





Dal 28 maggio al 5 giugno 2015 sono stato, insieme a mia mamma, mio zio e l'amico Marco Casati, in Norvegia. 
Il viaggio è riuscito molto bene, abbiamo centrato praticamente tutti gli obbiettivi (mancati solo Girfalco e Civetta delle nevi). I luoghi sono veramente splendidi, con scorci mozzafiato; la densità umana è bassissima, pieno, invece di vita alata: si respira la wilderness all'ennesima potenza. 
Prima di dedicarci al Varanger, il "Fiordo per eccellenza", abbiamo trascorso una notte (neanche 24 ore di bw) al B&B Birk Husky, qualche decina di kilometri a nord del parco nazionale Ovre Pasvik, a sud di Kirkenes e stretto tra il confine con la Russia (il B&B è proprio sul fiume che separa i due Stati) e la Finlandia. E' praticamente l'unico luogo, in Norvegia, dove si possono vedere le specie di taiga. Noi abbiamo esplorato la zona intorno agli abitati di Svanvik, Skroytnes e Skogefoss (definirli paesi è ridicolo: avranno si e no 10 case l'uno). 
Il paesaggio è molto vario, con immense foreste di conifere, intervallate da torbiere, brughiere e qualche campo erboso. Il B&B ha una mangiatoia che attira le specie più interessanti dell'area. Le osservazioni non sono mancate:

Tipica strada di queste zone
Cigni selvatici (diverse coppie nidificanti), Gru (una coppia nidificante), anatre nidificanti (viste anche 4 PESCIAIOLE, coppia di Orchetti marini, pieno di Quattrocchi nidifcanti, visto 1 Mestolone maschio), Aquila di mare (la prima di una lunghissima serie), Falco pescatore (l'unico del viaggio), limicoli nidificanti (degni di nota 2 TOTANI MORI,Combattenti "pazzi e agguerriti" e Pittime minori con l'abito più bello), Gufo di palude (almeno 3).
ULULA: coppia con un pullone fuori dal nido e altri nel nido. Trovate per caso, nel giardino di una casa a pochissimi km dal Birk Husky. Viste alla grande, lifer voluto, cercato e stra goduto.
PASSERIFORMI: oltre alle specie comuni e infestanti, CIUFFOLOTTO DELLE PINETE (1 maschio inanellato alla mangiatoia per uno studio: non lo segniamo per correttezza e, ovviamente, alla mangiatoia non tornerà più. Idem per la femmina rilasciata 5 minuti prima del nostro arrivo). GHIANDAIA SIBERIANA ( 1 solo sentita, lifer), CINCIA SIBERIANA (almeno 2, lifer), ORGANETTO ARTICO (2, zona Utnes, visti benissimo, lifer), Beccofrusone (2, sulla cima di una conifera).
Gran posto che ci ha veramente sorpresi: non lo immaginavamo così ricco.
Gran colpo di c... trovare per caso il nido dell'Ulula
Lasciato il Birk Husky puntiamo decisi verso il Varangerfjord: lungo la strada poche soste. Un posto che merita è la riserva naturale di Faedersmyra: una zona di torbiera molto estesa, visibile, anche se da lontano, da una piazzola di sosta lungo la E6 vicino Neiden.
Noi vi abbiamo visto: Oca granaiola (max 5), Morette codone, Strolaghe minori (davvero pieno in tutta la Norvegia: ogni laghetto ha praticamente una coppia!), Gru (1), Poiana calzata (max 4), Gavine nidificanti, Gufi di palude (4 o 5).
Prima di arrivare a Varangerbotn, altre soste: si vede sempre qualcosa, ma niente di rilevante.
A Varnagerbotn inizia il Varangerfjord vero e proprio. 
Il Varanger non ha bisgno di presentazioni: è la "Mecca del BW", l'Artico accessibile a tutti, il paradiso. Noi ci abbiamo passato 5 notti, affittando una casetta a Ekkeroy: soluzione più economica del classico albergo (giusto 2 o 3 in tutto il fiordo) e più comoda. Tra l'altro, Ekkeroy, essendo più o meno a metà del fiordo è un'ottima base di partenza per l'esplorazione di tutta l'area.
Uno scorcio lungo la strada da Vardo ad Hamninberg

La parte più meridionale del fiordo (da Varnagerbotn a Nesseby) è,forse, la parte più povera e meno bella. A Varangerbotn ci sono due capanni, raggiungibili dal museo dei Sami, per vedere le distese di fango: noi, a parte due Volpoche, qualche Orco e Orchetto e un paio di Organetti artici, abbiamo visto ben poco. presenti ovunque tantissimi Smerghi maggiori; meno frequenti i minori. Lungo il tratto di costa è pieno di Aquile di mare: ne abbiamo contate 27 insieme posate sulla penisola in mezzo al fiordo!!!!

La chiesetta di Nesseby
La chiesetta di Nesseby è un altro hotspost famosissimo: affascinante paesaggisticamente, a parte un gruppone spettacolare di 3/400 Piovanelli maggiori, 1 Gambecchio comune, 1 Chiurlo maggiore, 2 Falaropi beccosottile, 2 Volpoche e tanti gabbiani, vedremo poco. Una mezza delusione.








Dopo Nesseby si arriva a Vadso, una metropoli rispetto allo standard locale (anche un po' bruttina). Nel porto tris di Edredoni: 5 STELLER (lifer), 8 RE (lifer) e tanti comuni; ci sorvola un GABBIANO GLAUCO II cy (lifer). Tanta roba.
Sull'isola di Vadsoya, collegata alla terraferma con un ponte c'è una piccola riserva naturale, di fianco al Vadso Fjordhotell, la base dei birders. Camminando si passa in mezzo a Pispole golarossa in canto e specie più comuni. Si arriva ad una pozza, molto frequentata dai Falaropi beccosottile: ne contiamo almeno 13, alcuni vicinissimi a noi. 3 coppie si sono accoppiate. Presenti anche Morette, Alzavole, Codoni, Fischioni (tutti nidificanti) e un maschio di MORIGLIONE, molto raro da loro. Sulle rive alcuni Combattenti fanno la parata. Very good (cit. d'autore)!
Ero così agitato che sono riuscito a farla un pelo mossa

Due dei 20.000 tridattili di Ekkeroy
Si procede spediti fino ad Ekkeroy, percorrendo km senza incontrare esseri umani, masolo uccelli e renne e pecore. Ekkeroy fino al 1800 era un'isola, poi la natura ha deciso di collegarla alla terraferma, formando due meravigliose baie dalla sabbia bianca piene di vita. Sulle falesie del promontorio c'è una colonia di 20.000 nidi di Gabbiano tridattilo (non li abbiamo contati noi, ma ci fidiamo). Dicono che sia territorio di caccia del Girfalco: ci sono, in effetti, parecchi gabbiani predati, ma niente Gyr. Tanti sono i limicoli sulle spiagge: Piovanelli tridattili (3), Piovanelli violetti (tanti, bellissimi), Piovanelli maggiori, 1 Piovanello pancianera, Voltapietre in splendido abito riproduttivo, 2 Gambecchi comuni, 2 Chiurli piccoli, oltre alle onnipresenti Beccacce di mare e Pettegole. In mare diversi Edredoni di Steller (max 22) e 1 Re degli edredoni maschio immaturo. la prima sera, vero le 23 ci sorvola il primo Labbo codalunga. A bordo strada nidificano alcune Sterne codalunga. Sulla tundra sopra l'abitato: Labbi nidificanti (un uovo purtroppo predato da Cornacchia), Pispole golarossa e l'unica ALLODOLA GOLAGIALLA (lifer) del viaggio, in canto territoriale.

Il paesino di Ekkeroy visto dall'alto

Proseguendo da Ekkeroy verso Vardo, si attraversano alcuni paesini. Presso Skallelv, abbiamo scoperto un ottimo posto per limicoli, alla foce del fiume. Noi manchiamo un Terek visto in mattinata. Poco male. 
Sempre dai paesini partono alcune stradine sterrate, ma sembre tenute molto bene, che puntano decise verso l'interno: prendendone a caso abbiamo fatto avvistamenti super:

Labbi, Labbi codalunga, pieno di Strolaghe minori, Cigni selvatici in cova, Morette codone (nidificanti nei laghi interni), Morette grigie, Pernici bianche nordiche, Pivieri dorati, Voltapietre, Piovanelli pancianera, Falaropi beccosottile, Combattenti, Pettazzurri territorialissimi che ti arrivano ad un metro, ZIGOLI DI LAPPONIA (anche 7/8 al giorno) maschi molto confidenti (Lifer). Prendendo uno sterrato a caso da Komagvaer troviamo su una parete un nido di Poiana calzata con femmina in cova. Sulla stessa parete, nel giro di 15 minuti, passeranno almeno altre 16 calzate. 




Una tappa imprescindibile è l'isola di Hornoya, raggiungibile in 10 minuti di navigazione da Vardo. I biglietti si comprano all'hotel (l'unico, ovviamente, in paese). Nel porto un adulto di Gabbiano glauco con un amo nel becco.

Hornoya è la casa di tantissimi alcidi, visibili a pochissimi metri dal sentiero che porta al faro; ma c'è anche tanto altro. Noi vediamo: Marangoni dal ciuffo, Gabbiano reale nordico, Mugnaiaccio, Gabbiano tridattilo, Uria, URIA DI BRUNNICH (lifer), Uria nera, Gazza marina e Pulcinella di mare. Oltre a Pispole golarossa, Spioncelli marini e Fanelli nordici. Sull'isola di Reynoya, di fronte a Hornoya, Stercorario maggiore in cova. In mare anche una Sula.




Prima di imboccare il tunnel (già, sono avanti i norvegesi) per Vardo, nel porto commerciale: GABBIANO D'ISLANDA II cy (lifer), 1 Gabbiano glauco II cy, 1 Zafferano adulto, 1 Gabbiano comune adulto in mezzo a migliaia di altri gabbiani. 
Proseguendo da Vardo si arriva ad Hamninberg: siamo praticamente alla fine del mondo. La strada la aprono non prima del 15 maggio, è strettissima, con curve cieche e nel paese (abitato solo d'estate) la strada finisce. Da Vardo ci vuole un'oretta senza soste. Noi siamo partiti da Vardo alle 16 e siamo tornati a Ekkeroy alle 21. Il tratto di strada da vardo a Hamninberg è il punto migliore per vedere la STROLAGA BECCOGIALLO: infatti, vedremo un II cy abbastanza vicino a riva (lifer). I paesaggi sono impressionanti, quasi lunari; il tempo è meraviglioso, senza una nuvola, il mare blu cobalto. Vedremo anche: Morette codone, un gruppone di 1.500 (stimate da altri, noi sui numeri andiamo sempre a scrocco), Re degli edredoni (una ventina con un maschio adulto in abito meraviglioso), qualche Steller, Orchi e Orchetti, qualche Organetto artico. Fa impressione vedere qui Rondini, Topini e Balestrucci. Rientrati a casa ci gustiamo il sole di mezzanotte senza una nuvola in cielo. Stanchi morti, ma memorabile.
Il mitico sole di mezzanotte

Condizioni non proprio facili
Abbiamo anche dedicato un giorno ad esplorare l'altopiano interno, da Tana Bru fino al bivio Berlevag - Batsfjord. Abbiamo beccato la giornata peggiore di tutte: freddo (3° C), vento tesissimo, laghi ghiacciati, nevischio e tanta neve al suolo. Il nido di Girfalco sulla strada era vuoto (come da parecchi anni a questa parte). Tuttavia le osservazioni non sono mancate:
Cigni selvatici, Strolaghe mezzane (viste solo in questa zona), PERNICI BIANCHE (5, lifer), Pernici bianche nordiche, Morette codone e grigie, OCA FACCIABIANCA (1, penso abbastanza infrequente), Limicoli vari nidificanti (bellissimi i Falaropi beccosottile, qualche Gambecchio nano), Labbi e Labbi codalunga in buon numero.

In totale abbiamo osservato 119 specie + 5 aggiunte a Oslo. Ovviamente a impressionare di più sono i numeri e la qualità degli avvistamenti, data anche la maggior confidenza degli individui.

Sinceramente i violetti mi piacciono di più con l'abito non riproduttivo

VARANGER: 70° N, 30° E, 100% BIRDING

E niente, qui le sterne codalunga fanno la parata sulla strada...



IL SIGNORE DEGLI ANELLI


La domenica mattina non si dorme! Non importa se sono tornato alle 2 del mattino: cascasse il mondo alle 7.30 bisogna essere sul lago di Varese per vedere i gabbiani! Beh, non proprio i gabbiani, ma le loro zampe, per vedere se hanno qualche anello
Sul "mio" lago ci sono circa un migliaio di Gabbiani comuni (Chroicocephalus ridibundus) svernanti, dormono lì per poi disperdersi di giorno verso le discariche. Il punto dove i birders varesini si radunano per i laridi è il lido di Schiranna, dove ci sono alcuni pontili usati dai canoisti. Al mattino presto i gabbiani si riposano su questi pontili finchè non vengono disturbati. E così, a volte, capita di riuscire a leggere qualche anello. Nel corso degli anni abbiamo trovato individui provenienti da Italia, Polonia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia e singoli olandesi, svizzeri, lituani e lettoni. 
Un Gabbiano reale nordico (Larus argentatus) finlandese veniva sempre a svernare da noi, ma sono un paio di anni che non si fa vedere.
Non solo anelli, comunque: bisogna stare attenti a tutto quello che si muove. Domenica 17, ad esempio, ho trovato un primo inverno di Gabbiano corallino (Larus melanocephalus), uno dei pochi dati invernali per la provincia di Varese e molto raro su questo lago. Inoltre erano presenti anche Gabbiani reali (Larus michaellis), un bellissimo adulto di Gabbiano reale pontico (Larus cachinnans), 9 Gavine (Larus canus) ed un adulto di Gabbianello (Hydrocoloeus minutus) in caccia costantemente. 
Non solo gabbiani:
Questo meraviglioso maschio di Anatra mandarina è presente da circa un anno e quest'anno ha anche una femmina. Scaccia tutti i Germani che si avvicinano alla sua dolce metà.
Lo so che è introdotta, ma è troppo bella e non ho potuto fare a meno di fotografarla. :D
Da un nuovo pontile costruito sul lago, osservo 4 Tarabusi e la settimana prima erano 5: quest'anno se ne vedono davvero tanti! Si sente anche il richiamo insistente di un Picchio nero. 

Come anatre non si vede molto: 12 Canapiglie, 4 Fischioni, 3 Moriglioni, ed una ventina di Morette tabaccate

L'INIZIO DELLA STORIA

L'idea di tenere un blog nasce un venerdì sera, mentre ero bloccato a casa a studiare e molti dei miei compagni di BW si preparavano per andare a twitchare un Luì di Pallas il giorno seguente, senza di me.
All'inizio pensavo di fare il fashion blogger, visto che va di moda; ma poi mi sono detto: perchè non aprire un blog in cui possa raccontare le mie uscite pubblicando anche qualche foto? E così mi sono deciso. Ho quindi creato questo blog per condividere la mia forte passione per gli uccelli in generale, ma anche per le libellule, le farfalle e tutta la natura che ci circonda.
Ovviamente non pretendo di mettermi a discutere di identificazioni impossibili, perché, molto spesso, non ne ho le capacità. Mi piacerebbe solamente dare un po' di colore a osservazioni che, la maggior parte delle volte, risultano semplicemente essere lettere nere su un foglio bianco.
Il blog è anche la scusa per poter pubblicare le mie foto più belle, perché ne ho scattate tante, ma alla fine non le ha mai viste nessuno.
Mi piacerebbe postare foto di paesaggi, dei posti che visito, magari per farli conoscere a persone lontane o che, semplicemente, non li conoscono.
Contestualmente al blog, ho creato anche una pagina Facebook, che verrà aggiornata con tutti i post pubblicati sul blog. Trovate la pagina a questo link:
https://www.facebook.com/LorenzoPradaBW-610729672408341
Prometto che mi impegnerò ad aggiornarlo ad ogni uscita... Beh, più o meno, dai.

Una foto di me, armato di tutto punto, in azione durante il meeting di EBN del 2014, a Manzolino -Tivoli (Sì, sono quello basso)