Il 2015 è stato un
“Big Year”, il secondo per l'esattezza, dopo il primo nel 2012.
Il Big Year è una competizione promossa dall'associazione EBN ITALIA
(per chi ancora non la conoscesse: http://www.ebnitalia.it):
vince chi vede il maggior numero di specie di uccelli in Italia nel
corso dell'anno.
No, non ho vinto,
sono arrivato nono. Ma, a dir la verità, non ho neanche partecipato
seriamente. Ha trionfato, invece, Menotti Passarella, con 354 specie,
riuscendo anche a superare il precedente record di Gianni Conca (353,
nel 2012). Io ne ho viste 284, una miseria in confronto. Ma sono lo
stesso molto soddisfatto: sono riuscito, infatti, a girare
relativamente poco durante l'anno, senza mai andare più a sud della
Toscana.
Al contrario, nel
2012, ero stato praticamente ovunque, quasi sempre accompagnato da
mio zio: tutto il nord, la bellissima Sardegna (che mi è rimasta
ancora nel cuore), giù fino alla sorprendente Basilicata, la Puglia,
la Sicilia e le lontanissime Lampedusa e Linosa (per la migrazione,
ma anche per fare il bagno in mare in novembre). Mi ero divertito un
casino, e alla fine ho totalizzato 317 specie, arrivando settimo.
Fringuello alpino (Montifringilla nivalis). Febbraio 2015. |
Ma il 2015 non è
solo stato un anno di gara. No, è stato molto di più. Sono stato
colpito da una forma di sedentarietà acuta, tendevo ad andare sempre
in certi posti: la zona del pavese, ad esempio, con Casei Gerola che
ormai è come una seconda casa.
Sono riuscito,
comunque, ad aggiungere 3 nuove specie alla mia lista italiana, e ora
il totale è di 354. Anche se, purtroppo, qualcuna riesce sempre a
sfuggirmi. La mia bestia nera è il Luì forestiero (Phylloscopus
inornatus):
in tutta la mia vita non l'ho mai visto, e quest'anno mi è scappato
per poche ore.
Ormai ho un motto: “E anche quest'anno il forestiero
lo vedo l'anno prossimo!” Speriamo nel 2016…
Memorabile,
invece, la sveglia alle 4.30 di un lunedì mattina per andare a
vedere una Sterna
codalunga (Sterna
paradisaea)
in Liguria. Con l'amico Luca Bonomelli, partiti alle 5 da Pavia, alle
7 l'avevamo già osservata alla grande. Siamo tornati a casa senza neanche mangiare un pezzo di focaccia: che vergogna...
Il
mio primo Nibbio
bianco italiano
(Elanus
caeruleus),
invece, mi fece quasi diventare pazzo: una zona steppica in provincia
di Pordenone, un sabato di marzo con temperature intorno ai 20 gradi,
camminando per ore senza successo. L'ultimo disperato tentativo prima
di tornare a casa (400 km di strada) è stato vincente. Che animale
spettacolare! Sette mesi dopo, ne vidi un altro (o sempre lo stesso
che torna con calma verso le sue zone di origine, chissà) in
provincia di Novara e molto più vicino a casa. Troppo facile questa
volta.
I
limicoli che, lo ammetto, sono i miei preferiti, in provincia di
Varese non si vedono quasi mai. Quest'estate, invece, il livello del
lago Maggiore era particolarmente basso e ha regalato ai birders
della zona un sacco di osservazioni interessanti. Dalla
Beccaccia di mare,
al Cavaliere
d'Italia
e a 2 Piovanelli
maggiori,
molto rari per noi. Per un totale di 18 specie, se non ho sbagliato i
conti: davvero notevole!
Piviere tortolino (Charadrius morinellus). Agosto 2015 |
Il
2015 ha deciso di salutarmi alla grande: il 31 dicembre, infatti un
gruppo di vocianti Gru ha deciso di passare in migrazione proprio
sopra casa.
Non solo uccelli nel 2015: questa foto di Colias croceus mi piace particolarmente |
Grande Lorenzo ;)!
RispondiEliminaNon mi ha messo il profilo google....sono Marco Crivellari ;)
Elimina